DELLA POETICA DELLA PENISOLA

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Poetry Night. Notte della Poesia. Neverending Night. Notte continua e cronica: nel come si cronaca – “la Poesia è morta”. [ E i poeti? Clonati. Come pecore: pullulano e paupulano nel recinto asettico dell’Arcadia artificiale… ]. La Poesia non è morta. Il mortifero/morticida “miserere” mortifica e massifica. E ne sono certa. Convinta r’esista: ottima Poesia. Come pessime persone  [ che si dicano poeti NON è un problema mio ]. E carico il miocardio: mettiamo i puntini sulle ” O ” di  Motörhead! Non ho NESSUNA INTENZIONE di rinunciare al progetto, al palco, alla poetica metallica. Alla mia vena venena.
Lo studio serve. E vi ha reso servi. Enciclopedici tuttologi reazionari passatisti poetologi miei – servi che non mi servono. Che non chiedo, che non chiamo: uno status. Io sento. Sento come chi sente. La frase felina e ferina: “TO SEE, TO BLEED CANNOT BE TAUGHT”. Lo sapete? Lo vedete? Vi piaccia o meno: è un dato. All’anagrafe. Nel prima nel poi [ augurandovi tutto il vegetare possibile ]: dovrete farvi da parte. Sorridete: tocca a noi. La parola prossima.

chi deride, chi affolla il varco

e si taglia la gola, l’un l’altro,
come neve sciolta – sfuma


ai loro occhi saremo sorti

noi: con le pupille in fiamme!
e allora: chine le loro teste
vili e deposti i loro cuori

 

noi – a ridere – dei loro scudi

di sensi. loro a cedere – a carponi.

e sarà chiaro per tutti. sarà chiaro:

questi cuori: sono stati. fusi e saldi:

Metallo. Troppo duro da spezzare

 

Troppo duro per essere – stretto

DA: LUPUS METALLORUM

Piccola premessa: nell’iconografia alchemica il Lupus Metallorum è il Lupo dei Metalli che divora il leone per liberarlo, è il procedimento per raffinare l’oro impuro mediante l’antimonio. Nell’iconografia classica l’Aurea Poesia sposa Petrarca e non, ad esempio, i Pantera. Nell’immaginario collettivo il “poeta contemporaneo”, nuovo cantore della nostra epoca, può vestire i panni di un cantautore [ serio, posato e socialmente impegnato ], ma non il chiodo, gli anfibi e le borchie. E perché? La Repubblica delle Lettere, la solita cerchia – incensa e canta la solita solfa: «questa è Poesia!», «questa non è Poesia!». E perché Fabrizio De André è un poeta e Dave Mustaine no? Da questa semplice domanda è nato tutto. Due o tre anni fa, convocata per l’ennesimo reading poetico, declamai Il Triste Vero, con strette di mano e complimenti per versi “particolarmente incisivi”. E fu la prima volta che sorrisi, la prima volta che ammirai [ candida carogna! ] i critici presenti – impallidire. Non pensavo potesse essere “sconvolgente” rivelare che, in realtà, Il Triste Vero è semplicemente una traduzione [ poco letterale, per carità, ma sempre di traduzione si tratta ] di Sad but True dei Metallica. Eppure successe: i “poeti puri” impallidirono, gridando: «sacrilegio!». Eppure succede ancora: i “poeti puri” impallidiscono quando, alle presentazioni di “libri seri”, vedono nel pubblico uno “strano gruppo” vestito di nero, con i capelli lunghi e lo sguardo attento…

E così, quasi per sfida, quasi per gioco [ un gioco grave, la tenera tomba che resuscita emozioni ] nasce Lupus Metallorum: canzoni di metallo nobile. Traduzioni che seguono il suono, che piegano l’italiano al senso di comunione, lontano dai pregiudizi, lungo il monito di Majakovskij: «leggete libri di ferro!».

 

avvertenza per i poeti puri: questa è la mia Poesia. Questa è la mia dedica: Ha messo la sua testa il domatore/nella gola del leone/io/ho infilato due dita solamente/ nel gargarozzo dell’Alta Società/Ed essa non ha avuto il tempo/di mordermi/Anzi semplicemente /urlando ha vomitato/un po’ della dorata bile/a cui è tanto affezionata/ Per riuscire in questo giuoco/ utile e divertente/Lavarsi le dita/accuratamente/in una pinta di buon sangue/A ognuno la sua platea [ Jacques Prévert ].

A ognuno la sua platea!

 

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E si ringrazia: Cesare Oddera & Raindogs House, Mirko Servetti e chi.

Sempre: Daniele.

E si croma: a Savona…

Chiara Daino

SANGUE SESSO SPETTACOLO

 

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E sangue e sesso e spettacolo.
Parossismo del parassita: sia pagina sia palco. Sia scritto sia schermo. Siamo sempre nel perimetro di pelle. E sono pesanti le parole per dire [ e dire ancora ]: “che pena!”. E siano sempre: presenti le voci, precisi i corpi ribelli. Che rifiutano. Tutto. Rigettano. Tutto. Ribelle che non cede. Non concede.

http://kolibris.wordpress.com/2009/01/21/sesso-subito/

Di Chiara in Chiara

Daino ringrazia De Luca