Dell’oggi v’è (sempre) certezza: è (sempre!) crisi.
E tra tutti le crisi praticabili – io ho la rara qualità (grazie! Grazie! Niente applausi, è una dote naturale) di scegliere le più crisastrate. Vi prego, tuttavia, di non chiamarmi mai Lady Crisa – che è la fanciulla del Crisa (da Crisantemo) e una crisi coniugale tra metallari, adesso mi cresce!
Tornando al punto (critico): come curare? Cooperare, senza pietà sinergetica! In Italia la poesia non si legge/non si vende. In Italia la drammaturgia è dramma(h!)turgia….
La lupa, sola per cause maggiori (ogni giorno augurano di crepare ad un suo – ipotetico – compagno di sventura), decide di unirsi (almeno!) in campo artistico e costruisce un ponte verso/palco.
E dopo Dickinson – Sannelli – Daino – Buckley (Courtney Love: ma, giuro!, l’ultima non era preterintenzionale!)…
Ecco a voi: Chiosattore (Daino – Pirandello – Sannelli – Lorca) e Il Gregge Cartaceo (Daino – Padua).
Per i rocker da associare… Aspetto le prime!
Chiosattore
[Attore: uomo/donna 23-28 anni
Ambientazione: Foyer di un Teatro]
ATTORE: «Ancora uno. Ancora in tempo: me ne vado!
No! Ci provo, ci credo. Niente posto fisso nessun compromesso. Devo entrare allo Stabile. Ce la farò, ce la farò!
Azzardo? Lo gioco? Autore sconosciuto? I Grandi sono, ma io non sarei mai: tanto grande… Quanto: convincente.
Non ne posso più, non ne posso più…. Pirandello – aiutami tu! …Allora dove la vita è creata liberamente, è là invece, nel teatro! Ecco perché mi ci sono sempre trovato subito, sicuro – là sì! E il vago, l’incerto che sentivo prima, non dipendevano dal non avere, io, ancora una vita mia: ma che! È peggio, è peggio averla! Non comprendi più nulla, se t’abbandoni ad essa perdutamente…
Riapri gli occhi, e se non vuoi lasciarti andare a tutto ciò che è solito, che diventa abitudine, solco, monotonia che non ha più colore, sapore…Allora, è tutto incerto, di nuovo, instabile; ma con questo: che non sei più come prima; che ti sei legato compromesso con ciò che hai fatto, e in cui è così difficile, impossibile trovarti tutto intero, sicuro – lo comprendevo anche prima; ma ora lo so, lo so per prova….Trovarsi. Sì! Porto Trovarsi. Sì? No? Calma! Calma… Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno… Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno… Tre tozzi di pan secco in tre…
Sigaretta… No! Le corde. Diaframma: manda la voce…aaaaaaaaaaaaaaa… Modulato: aaAAAaa…
Alighieri. Sì: Dante. Dramma e commedia. Da scuola, da copione. Paolo e Francesca: pro – i – bi – to! Manca poco. Tutto in gioco! La poesia…
Questa ghirlanda! Presto! Presto, muoio!
Intreccia, presto! Canta! Piangi, canta!
Ora l’ombra mi occupa la gola
e mille volte il chiaro di gennaio.Tra il tuo amore per me e il mio per te,
l’aria di stelle e, che trema, una pianta,
una potenza di anemoni innalza
in un lamento scuro un anno intero.Godi il paesaggio verde della piaga,
spezza il giunco flessibile e i ruscelli
teneri, mangia il miele e il sangue della
gamba. Ma presto! Uniti in molti nodi,
bocca rotta d’amore, anima morsa,
il tempo viene a noi, non trova nulla .Raddoppiamento fonosintattico/ VERDE È CHIUSO!/ Inizio alto/ Motivazioni forti/ Determinato non aggressivo/ Inspira – espira/ Non mangiarti le finali/ PER – SPI – CUI – TÀ/ Umile, non remissivo/ NON SCEMPIARE LE DOPPIE!/ Spalle aperte. Non correre: quando cammini quando parli/ APPOGGIA SUL VERBO/ Spirito di sacrificio/ NON ribattere/ Batti sulle toniche/ Carattere/ Controtempo/ PADRONANZA spazio tempo maschera… [Guarda l’orologio]
No! Non pensare che devi fumare! Preparati a improvvisare. Espira – inspira… Trentatré trentini entrarono in Trento tutti e trentatré trotterellando… Trentatré trentini entrarono in Trento tutti e trentatré trotterellando…Trentatré… Sì, sì: dica trentatré… Manca poco: infarto…No! Tu non vuoi tentare, vuoi – anzi: sai! – anzi: DEVI! – riuscire.
Inspira – espira, così; forza polmoni…
Io sono creta, io sono creta, io sono creta… La mia faccia è creta, il mio corpo è creta, il mio essere: è creta. Creta pronta all’uso: plasmare. Non plagiare. Mi viene da piangere. NO! Io credo… Oddio! CRÈDO o CRÉDO? Il verbo è aperto?
Vuoto VUOTO V-U-O-T-O
Aiuto! [Si guarda intorno fanaticamente]. No! Calma! IL CRÈDO è aperto. IO CRÉDO…Chiuso! Sì? Sìsìsì! Sicuro. Dov’ero? Ah, sì… Io credo in me e nel Teatro. No! Credo nel Teatro e in me! No! Credo nel Teatro e nei Maestri che faranno di me, me – creta, un piccolo – no, piccolissimo… Ma SOLIDO: mattone della scena. No! Mattone è negativo quando si tratta la messa in scena. E poi…No! Banale metafora edificante…
[ Si ferma un istante a riflettere, poi alza la testa di scatto, come se fosse stato chiamato]
Sì? Sì! Sì, sono io.
[Si incammina]
Credo.
Sì, deciso. Titolo?
Rosario…
IL GREGGE CARTACEO
[Attore: 25-30 anni.
Ambientazione: un monolocale. Un divano. Cartoni. E libri. Montagne di libri. E fogli. Sparsi. Evidente stato di Trasloco. Un ragazzo, seduto. Bicchiere di Rosso – Nero d’Avola – in mano]
ATTORE: « Ancora. Ne chiedeva…
Ancora… E dovevamo – ancora! – imballare e lei, lei non ne voleva sapere. Voleva sentire. E sentirne ancora…
Ascoltale non sono le parole
non è la voce o il gesto
la luce in cui consiste tutto questo
I suoi preferiti… Non si stancava mai: di ascoltarmi, di seguirmi. Non cercava sicurezza. – Stabile è solo sentire –. Ripeteva. E ancora. Ne chiedeva. Si sentiva… CUSTODITA, quando le leggevo un verso appena nato…
Ascoltala l’alba che al battito si sincronizza ed aprendo la bocca non dire respira… E la respiravo, mentre – chissà dov’era… – E continuavo: e risputa i residui di scura materia nel loro sparire… E non esisteva che quel lago dilatato a pungermi – e ancora… Dirada la schiuma addensata di cui sembra fatta oltre il piano del video la notte compressa – che come una scheggia di ghiaccio s’annida schiacciata nel nitido bianco degli occhi…E con occhi puri imprimeva rimproveri: quando non scrivevo.
– Scrivere è fare l’amore. Meno lo fai, meno lo faresti, ma più pratichi, più si poetizza. L’amore della conoscenza. Amare è conoscersi –… E voleva scrivessi versi sulla sua schiena nuda, col marker rosso… Nel corpo masticato dell’ambiente e nel mio sonno buio pesto ed autonomamente dal presente dalla storia e dal contesto … E – troppo grande – per il suo corpicino, bianco, rubato dal rubeo tratto… E: non smettere ora! – Non permetteva! …Del fuoco deve esplodere e risplendere tra poco il replicarsi in ogni sole. E il sole si replicava: su lenzuola sfatte, ricoperte di versi…
Ascoltale non sono le parole
non è la voce o il gesto
la luce in cui consiste tutto questo
I suoi preferiti: la luce. Aveva fame: di luce. E digiuni e traslochi. Ma era: raggiante. Bastava un verso. La luce accumulandosi riverbera se stessa nei rottami e ogni mia incertezza nel dire, ogni esitare di penna e chiederle conferma, erano accumuli di luce: mi ricaricava. Arcadia – diceva – l’Arcadia doveva essere così… Dovresti farlo pascolare il tuo gregge cartaceo – diceva seria – … I libri? Pecore. Ma lo capisci? Quanti uomini vedono le pecore cartacee? Il textus: beato colui che nel giallo vede il sole. Era Picasso? …Rimani Noè: e devi condurre. Arca e Arcadia – diceva, sempre più, seria –.
Era semplice, semplicemente: buffa. Divorava cioccolata e versi liberi, come noi… Vibrando traccia il segno che scandisce della notte il movimento è un elemento intermittente di silenzio e suono a saturare l’aria…
Fluido come un respiro… E il suo respiro: m’ispirava… E il suo fiato: sbuffo vitale… Come un respiro muto a stento trattenuto sopra le parole… Parole per le [sue!] palpebre persiane che voleva baciassi, facendo l’attore… Facendo l’amore… Sopra le parole che hanno un sapore assurdo e ruvido di ossido e di ruggine residua e un non sopito impulso a consumarsi nei resti d’ossigeno impuro insinuando intorno… E d’istante… Stati di tensione e su di noi stringendo la presa dei morsi dell’ansia che lasciano segni profondi nei corpi…Quella domenica era più buffa del solito: aveva fuso il cioccolato. E dipinto: fogli di pane “carasau”. – Geniali questi sardi! – si esaltava – Ora possiamo davvero nutrirci. Di poesia. La tua… La mia…
Ascoltale non sono le parole
non è la voce o il gesto
la luce in cui consiste tutto questo
I suoi preferiti. Scritti a mano, al cacao… Su fogli di pane.
Sullo specchio. All’ingresso… Ritratto di-verso. Vera poesia: visiva e concreta. Per vederci.
sono parole per i morti nuove
bruciano nella fibra delle stelleesplose nei silenzi di tensione
marchiando a fuoco questo cielo schermopercorrono a ritroso negli spazi
sequenze provvisorie di segnali
pesando come sangue sopra i polsi
che freddo si condensa nei condotti
tremano nelle insegne i nomi in neon
grida la notte oltre gli occhi i sogni
e brulica di kaos e di cose
divisa dalle lamine di luce
quello che non accade è poesia
indistinguibile da tutto il resto
Sullo specchio. Col rossetto. E non voleva cancellassi: voleva vedersi attraverso le scritte. E rideva: iridi schiette. Per quei versi – i miei! – scritti.
Luce più luce. Uguale: difficile… Farne a meno. E ancora ancora ancora – ne chiedeva.
Ascoltale non sono le parole
non è la voce o il gesto
la luce in cui consiste tutto questo
I suoi preferiti…
L’ hanno spenta [scrive col marker sul tavolo… Poetando ad alta voce]
La notte è una porta tra il mondo e la morte… aperta su strade che tornano indietro… riempite di vuoto metallico e freddo… i ponti crollando spalancano il niente…la polvere impregna i colori e li spegne… s’espande in distanze distese e inviolabili…
E lei: distesa sopra di me. Cascata: di onde. Rosse…
gli squarci si formano enormi nell’aria spaccata che tende a rapprendersi… nell’aria spaccata…
schierarci ci serve soltanto ad avere e esibire un inutile alibi…saremo noi stessi nei nuovi massacri… massàcrati e massacràti… a venire le prede e i carnefici… per questo dobbiamo comunque provare a nasconderci senza esitare..
ma addosso rimane per sempre l’odore del sangue [addosso rimane – per sempre! – l’odore]… e il rumore che siamo…
e dunque salvarsi non sembra per niente possibile…
almeno per ora…Ascoltale non sono le parole
non è la voce o il gesto
la luce in cui consiste tutto questoI suoi preferiti.Sono parole per i morti…
Riposa in pace. Di luce. Amore…
quello che non accade è poesia
indistinguibile da tutto il resto».
febbraio 27, 2007
Categorie: Senza categoria . Tag:Mono Dico . Autore: Chiara Daino . Comments: Lascia un commento